Uncategorized Archivi - Ameriga Giannone Mind Body Alchemy
Logo png

Uncategorized

4 posture di yoga che puoi sempre inserire nelle tue sequenze

Ciao my love, Se stai ricevendo questa email sei un’insegnante di Yoga, o lo vorresti essere. La settimana scorsa vi ho chiesto quali sono le vostre difficoltà principali nell’insegnamento di Yoga, e sono venute fuori varie problematiche. Tra queste oggi vorrei trattarne due in particolare: – non sapete come attrarre e trattenere gli studenti- non capite come creare delle sequenze anatomicamente “sensate”  In effetti queste due problematiche sono molto più connesse di quanto pensiate- perchè se insegnate delle sequenze monotone, poco efficaci, e messe insieme un po’ alla cazzo di cane (come si dice in sanscrito) i vostri alunni non vedranno molti risultati e magari torneranno a fare CrossFit!Se hai già praticato con me, sai che le mie sequenze sono il risultato di una comprensione profonda dei seguenti aspetti:- del livello dei miei studenti e del loro stato fisico generale,- dell’area target miofasciale sulla quale voglio lavorare- o della postura apice di cui mi occuperò in quella lezione.Non ci sono praticamente MAI posture inserite a caso. Detto questo-  oggi, con questa prima email,  voglio iniziare consigliandoti 4 tipologie di posture che puoi inserire in qualsiasi lezione di Vinyasa, perchè a mio a avviso ci stanno come il cacio sui maccheroni- indipendentemente dal fatto che tu stia insegnando un livello principiante piuttosto che intermedio, o una posa apice che sia il corvo piuttosto che il ponte. E qui ti spiego anatomicamente PERCHE’:Tipicamente, chiunque ha un lavoro d’ufficio (e quindi il 90% dei tuoi studenti, a meno che non vivi in una Surf Town e insegni a un gruppo di surfisti..beata te), tende a passare molte ore seduta davanti ad un PC (magari fino ad 8 ore al giorno), alle quali vanno sommate le ore sedute in macchina o in treno per andare al lavoro, e quelle in cui si sta seduti per mangiare.Il loro sistema muscolo-scheletrico risente in diversi modi dello stile di vita sedentario.Ecco qui alcune delle problematiche che potrebbero emergere:I flessori delle anche (i muscoli responsabili di avvicinare le ginocchia al petto) si accorciano, perché effettivamente vengono compressi durante tutte le ore in cui stai seduta. Per compensare alla rigidità dei flessori delle anche, la tendenza è di andare in iper-estensione con la zona lombare, un atteggiamento posturale che può causare mal di schiena.Un’altra (cattiva) abitudine, quando si passa tanto tempo seduti, è quella di curvarsi in avanti- ovvero tecnicamente di “flettere la colonna”. Questo potrebbe avere delle conseguenze sui dischi intervertebrali, già che lo stress continuo in una direzione, unito al peso, possono favorire l’insorgere di ernie discali. I glutei si indeboliscono e talvolta smettono di rispondere- diventano “inibiti”. Magic 4 ECCO QUI LE 4 POSTURE CHE RISOLVONO QUESTI ATTEGGIAMENTI POSTURALI, e che in realtà tutti dovremmo fare ogni giorno 😉 Anjaneasana Gli affondi sono la postura migliore per sbloccare le anche, perche portando la gamba indietro si allungherà l’ileopsoas, ovvero il muscolo più profondo del corpo, nonché il principale flessore delle anche. Quando lo psoas è molto rigido si tende a compensare iper-estendendo la zona lombare, il che potrebbe risultare in un affaticamento di quella zona. Per evitare che succeda, quando insegnate questa postura, fatela fare con il ginocchio posteriore leggermente piegato. In questo modo i vostri studenti non sentiranno la compressione lombare, e sentiranno allungare un bel po anche il quadricipite. La Locusta Questa postura è una vera e propria toccasana per la colonna, ed ha il beneficio di attivare tutta la catena muscolare posteriore, che è spesso molto passiva in uno stile di vita sedentario. Diversamente da tutte le altre posture di estensione di colonna (come i ponti o il cammello) in questa postura l’inarcamento si crea grazie alla contrazione muscolare e quindi difficilmente si andrà al di la del proprio ROM (range of motion). Per questo motivo può essere considerata una postura molto sicura da praticare, anche per chi soffre di problemi di schiena. Squat, Sedia (Utkatasana) e pulsazioni Se siete stati alle mie lezioni lo sapete già: mi piace essere ricordata per i glutei on fire per un paio di giorni :)Il gluteo massimo è il muscolo più grande delle gambe, ma è anche molto pigro e tende a “inibirsi” e a fare fare il suo lavoro ad altri gruppi muscolari. Gli squat pulsati e la postura della sedia sono una toccasana per i glutei impigriti dalla monotonia del lavoro d’ufficio. Posture per attivare gli addominali Rafforzare il corsetto addominale è fondamentale per il benessere della nostra colonna. Un addome forte è il “core” o il “centro” di ogni movimento. In questo lo Yoga è molto creativo e puoi allenare i tuoi addominali con diverse posture. Nel mio teacher training Sequencing Creativo & Anatomia Funzionale ne spiego diversi, ma intanto qui te ne lascio uno:–> Dal cane a testa in giù puoi portare il ginocchio al naso per 3 volte- il segreto qui è muoversi molto lentamente per sentire che lavorano sia gli addominali che le spalle.

4 posture di yoga che puoi sempre inserire nelle tue sequenze Read More »

Quelle volte che vorrei scappare dalle lezioni di yoga :)

Ciao my love, Ti è mai capito di finire in una lezione di yoga dove sentivate che “si partiva troppo di fretta”?Che la playlist non c’entrava niente con quello che stavate facendo? E che c’erano delle posture che potevano starci… ma non in quel momento della sequenza in cui erano state inserite?Perchè succede tutto questo?In questa email ti spiego uno degli elementi principali per creare delle lezioni di yoga che funzionino a livello energetico (ma che magari non sai).Una lezione di yoga deve seguire una curva energetica, che ricorda un’onda nel mare. Quest’immagine qui sotto viene dal famoso libro di Sequencing di Mark Stephens, e rende questo concetto:  Quando prepari una sequenza, pensa a 5 queste fasi: Un inizio gentile e lento per risvegliare il corpoUna parte in cui il corpo va riscaldatoUno spazio per esplorare delle posture “più intense” o anche “più difficili”Uno spazio per ridiscendere dalla curva energetica e prepararsi a ShavasanaShavasana (a questo punto meritatissimo!)ORA, MOLTO IMPORTANTE: Tutto all’interno della classe deve seguire questa curva energetica!Quindi anche:-  la musica (se vuoi delle playlist strutturate secondo questo criterio, la maggior parte per classi di oltre 2 ore, ma vabbè, dai un’occhiata al mio account Spotify (qui)- Il tuo tono di voce – piu “shanti” all’inizio e alla fine, e più energico durante le fase riscaldamento.Sballare la sequenza di quest’onda energetica può causare vari problemi: Se parti subito strong (mantra iniziale e via di saluti al sole), tutti gli studenti che non sono segni non di fuoco si sentiranno violentati.Se fai le posture di stretching intenso prima del riscaldamento, i tessuti non sono pronti e potresti persino causare infortuni.Se da una sequenza super energizzante passi subito a Shavasana, in shavasana gli studenti saranno ancora iper-attivati e non riusciranno a rilassarsi. Quando mi capita di finire in una classe che non segue l’onda energetica, vorrei scappare a gambe levate :/Invece, quando segui questo criterio per impostare le tue lezioni, puoi andare avanti per ore (io a volte faccio masterclass di 2 ore mezza!) e insegnare anche roba stra-difficile, ma gli studenti ti seguono perchè stai “risvegliando” la loro energia dolcemente, e facendo cosi, li porti nellostato di “flow”: uno stato in cui sono completamente immersi in quello che stanno facendo – che è proprio quello che vorresti sentire tutte le volte che pratichi!PS: e se non sai di cosa sto parlando devi assolutamente venire a farti un bel viaggio di Vinyasa di due ore con me 😉PS2: SEGNATELO IN AGENDA: IL 4 aprile alle 8 PM terrò un webinar gratuito per insegnanti di yoga, non puoi mancare!! Fammi sapere se hai qualche domanda su queste posture o in generale sulle tue sequenze, e proverò a risponderle o nelle storie di Instagram oppure nella mia prossima email 😉  I miei Teacher Trainings in ItalianoEcco qui 2 occasioni per passare una settimana insieme in Italiano 🙂 7-14 luglio Sequencing Creativo & Anatomia Funzionale Se la tua pratica di insegnamento è intrappolata nella monotonia degli stessi Saluti al Sole, il corso intensivo “Sequencing Creativo e Anatomia Funzionale” è la soluzione perfetta per te. In soli 7 giorni, equivalente a 60 ore, acquisirai sicurezza nell’insegnamento, affinerai le tue capacità e trasformerai radicalmente la tua carriera yoga. 17-24 Agosto Yoga Astrologia & Life Coaching Una settimana per trasformare il tuo modo di vivere le relazioni, il tuo lavoro e la tua spiritualità… mettici anche una sessione di arrampicata, 3 di apnea e un bel giro a Favignana !

Quelle volte che vorrei scappare dalle lezioni di yoga :) Read More »

Come faccio quando a lezione c’è Jessica e la Signora Nicolosi?

Ciao my love, Ti scrivo questa mail dopo essere appena rientrata da un ritiro di Yoga pazzesco che ho condotto per Pasqua.Ho insegnato per 10 ore al giorno ad un gruppo di 23 persone, tutto quello che mi appassiona di più: Yoga, Astrologia, Workshop di Crescita Personale, Breathwork, Cerimonie con delle piante per connettersi ai sogni, e Comunicazione. Ora, non pensare che ai miei ritiri vengano solo insegnanti di yoga e persone super appassionate, perchè in realtà NON è cosi. Questo giro avevo: – 6 insegnanti di yoga e 1 di pilates che non aveva mai fatto yoga- due donne di 60 anni – in formissima! – che erano alla loro prima lezione di yoga e al primo retreat ( Incredibile ma vero!)- 4 uomini, di cui uno totalmente nuovo allo yoga,- un paio di ragazze ultraflessibli (una di loro era in grado di fare il ponte dall’alto con i piedi praticamente uniti)- svariate persone che si “auto-definivano” praticanti non assidui.Sono sicura che questo succede anche a te: sarebbe un sogno avere delle classi “mono-livello” (con tutti gli studenti più o meno allo stesso livello) MA AHIME’ non è cosi. Insomma ti starai chiedendo: come si fa a insegnare una lezione di yoga quando di fronte a te c’è la Signora Nicolosi e anche Jessica, la ventenne ultra-flexi ? Opzione 1: Potresti fare una lezione facile e accessibile, strutturandola sulle capacità della Signora Nicolosi. “Tutto sommato- stai pensando- queste cose le possono fare entrambe”.Il problema però sarebbe che Jessica dopo i primi 10 minuti si sta già annoiando a morte, e la vedi che inizia a guardare in giro per la stanza o, anche peggio, a scrollare sul suo cellulare. Jessica non tornerà mai più, e riattiverà l’abbonamento alla palestra di crossfit. Quindi: Opzione 2: Potresti fare una bella lezione avanzata dove Jessica  è super concentrata e si diverte tra una posa contorsionista e l’altra. Il problema però, in questo caso, ce l’avresti con la Signora Nicolosi, che si sentirebbe intrappolata in un girone infernale e che guarderebbe ansiosamente l’uscita sperando che ci sia un’ambulanza la fuori pronta per lei. Se uscisse viva, ovviamente non la vedrai mai più. Magari ti arriva anche una denuncia.In entrambi i casi una delle tue alunne resterebbe scontenta… ma quindi, come fare?Per capire questa cosa- bisogna anzitutto capire cos’è lo “stato di flow”– un’esperienza mentale descritta in maniera brillante da uno psicologo ungherese dal cognome impronunciabile (Mihály Csíkszentmihályi). Lo stato di flow è quello stato in cui siamo totalmente presenti, connessi e concentrati, tanto da dimenticarci del mondo intorno a noi. Secondo Mr Csik. noi adoriamo le esperienze che ci portano ad uno stato di flow- ed infatti la tua insegnante di yoga preferita probabilmente riesce a darti questo tipo di esperienza. Ma non è l’unica! Per portarti ad uno stato di flow, un’attività deve avere i seguenti requisiti: – non essere troppo semplice (finiremmo per annoiarci, un po’ come Jessica)- non essere troppo complicata (finiremmo per gettare la spugna e sentirci frustrati, un po come la Signora Nicolosi).Quindi quando fai uno sport che ti piace, o studi qualcosa di nuovo, l’ideale sarebbe che questa attività ti sfidasse abbastanza da renderla interessante per te, ma non troppo da crearti frustrazione.Se ti stai chiedendo come strutturare una classe del genere ….NON PUOI MANCARE DOMANI sera! Ci vediamo per il mio webinar gratuito dove ti racconterò questo e altri 2 segreti fondamentali per trasformare lo yoga nella tua carriera full-time. Controlla il tuo inbox per ricevere il link per accedere domani mattina <3 NON MANCARE ALLA LIVE anche perchè- oltre alla possibilità di interagire live con me- farò un’annuncio speciale con dei bonus speciali 🙂E adesso fammi sapere: Qual’è la difficoltà più grande per te nel creare sequenze di yoga? 

Come faccio quando a lezione c’è Jessica e la Signora Nicolosi? Read More »

Come creare temi potenti per le tue lezioni di yoga

eccomi qui con la newsletter settimanale per gli insegnanti di yoga! La settimana scorsa mi sono presa una pausa dopo il lancio del corso di Sequencing Creativo e Anatomia Funzionale che si è riempito in pochissimi giorni e adesso è SOLD OUT!  Sono Super contenta del gruppo che si è creato – se sei rimasta fuori ma vorresti fare un training con me quest’anno c’è ancora qualche posto per Settembre e trovi tutte le info CLICCANDO QUI.  Oggi voglio rispondere a questa domanda che mi è arrivata per email:  Quante di voi sentono la stessa pressione di dover continuamente portare in ogni classe qualcosa di profondo che possa cambiare la vita dei vostri studenti?  Probabilmente siete in tante. D’altronde, lo yoga vi ha cambiato la vita e vorreste condividere qualcosa di più che solo la pratica fisica.  Per anni io ho preparato diligentemente tutti i temi che condividevo nelle mie lezioni, e adesso mi trovo un paio di file con oltre 200 pagine di temi che ho condiviso a lezione. Questi temi sono stati ispirati ai testi che stavo studiando, ai libri che stavo leggendo, e anche a insegnamenti che ho avuto con le mie esperienze personali.  Rileggerli è un modo molto bello per vedere come mi sono evoluta come insegnante di yoga, e come si sono evoluti i miei interessi. Sono passata dalla filosofia dello yoga alla crescita personale, dal taoismo all’astrologia.  Sono passata dal parlare rigorosamente di quello che dicevano gli altri maestri, a condividere le mie proprie intuizioni e i miei breakthrough.  I miei temi sono diventati una parte cosi importante del mio stile di yoga che l’anno scorso ho anche insegnato un modulo sull’ “Arte di creare temi potenti” nel mio corso di Mentoring per insegnanti di Yoga a Firenze.  Per questo in questa email mi sento di poterti dire questo:  – il tema può essere ogni giorno lo stesso, ma se non segui rigidamente lo schema che hai scritto, lo presenterai ogni giorno in maniera diversa. Vedrai che verranno fuori nuove intuizioni, idee e chissà anche spazi di silenzio che per i tuoi alunni sono momenti per integrare quello che stanno ascoltando. – allo stesso modo, il tuo alunno ogni giorno arriva con una mente diversa a lezione di yoga: a volte ti ascolta attentamente, altre volte si distrae, a volte è ricettivo a qualche elemento, a volte ad altri. Quindi dello stesso tema può recepire informazioni diverse.  – infine, ai tuoi alunni puoi fare piacere risentire i tuoi temi, soprattuto quelli che gli sono piaciuti. I miei alunni a volte mi hanno proprio chiesto:  “Ci ripeti il tema della lucertola?” “Rifai il tema che hai fatto nella lezione a Bologna del 2019?” Per cui per iniziare oggi voglio consigliarti questo:  1. Prepara uno schema con cui lavorare a livello mensile, scegliendo un tema del mese.  Ad esempio: “questo mese studiamo il primo capitolo degli Yoga Sutra”.  2. Tira fuori da questo schema i macro-temi settimanali. Ad esempio: settimana 1: Yamas e Niyamas, settimana 2: i klesha, settimana 3: “ripulire” la mente, settimana 4: perchè la mente mente. O qualcosa del genere.  3. Butta giù i tuoi appunti, leggi dei testi, scrivi scrivi scrivi. Per ogni lezione hai bisogno di una introduzione di al massimo una pagina di word. Ricordati che i tuoi alunni non sono venuti a sentire un sermone- ma vogliono essere inspirati– e per questo basta anche solo una frase potente.  4. Prova ad andare a braccio invece che a seguire quello che hai scritto (anche se io amo avere i miei temi davanti a me, cerco di non leggerli).  Potrei scrivere un libro su come scrivere i temi (infatti magari dovrei scriverlo 🙂 ma per oggi penso di essermi dilungata abbastanza.. e devo correre a preparare i temi di Astrovinyasa per il mio ritiro che inizia settimana prossima 😉 Fammi sapere che ne pensi e se avessi altre domande, rispondi a questa email <3 <3 Ameriga

Come creare temi potenti per le tue lezioni di yoga Read More »

Contattami: om@ameriga.it

Copyright 2024 © Ameriga Giannone | P.IVA 0167869088

Cookie Policy | Privacy Policy